Le scalate su cascate di ghiaccio sono una vera e propria sfida
Se su roccia l’arrampicata possiede parametri più definiti e aspetti più concreti, sul ghiaccio emerge l’astrazione di cui l’ambiente invernale è pervaso. Ci si muove spesso in luoghi umidi e freddi, ma dal fascino unico. Fin dalla preparazione della salita tutto è un rito: studio dell’itinerario, vestizione, preparazione del materiale ed, infine, avvicinamento.
I tanti dubbi però svaniscono al primo colpo di piccozza quando si entra nelle pieghe del sogno, all’interno di una materia magica e … astratta! Ci si rende subito conto di arrampicare su cose inesistenti: una molecola di ossigeno, due di idrogeno, tanta aria e qualche minuscolo residuo di materie solide, quali sassi, rami e terriccio intrappolati all’interno del ghiaccio.
Sotto Cima d’Asta esiste un luogo che negli ultimi anni ha visto crescere in maniera esponenziale l’arrampicata su questo tipo di cascate: Malga Sorgazza (aperta tutto l’anno), divenuta nel corso del tempo un punto di incontro per gli “ice-climber”. Lungo tutta la valle sono, infatti, stati censiti una ventina di itinerari che possono essere classificati come “prima della Malga”, “dietro la Malga” e “dopo la Malga”. Mediamente le salite sono di media difficoltà, sviluppo contenuto e con soste attrezzate. Tutte le informazioni sono direttamente disponibili alla Malga stessa.
Per raggiungere Malga Sorgazza da Pieve Tesino si percorre la stradina comunale che sale da Val Malene, prima, e da Val Sorgazza poi, in direzione Cima d’Asta (vedi indicazioni stradali). Questa strada è lunga circa 9 km ed è spesso innevata o ghiacciata; a volte può essere interrotta per pericolo valanghe, in tal caso bisogna lasciare l’auto a circa 1 km dalla Malga e raggiungerla a piedi.