Una rievocazione storica che viene proposta a Castello Tesino è quella del ” miracolo del Gallo e della Gallina” o “La Leggenda dell’Impiccato”
Questa tradizione deriva da degli affreschi che si trovano presso la chiesetta medievale di san Ippolito.
La storia ruota attorno alla falsa accusa di furto, mossa contro alcuni pellegrini che, nella città di Santo Domingo della Calzada, avevano sostato in una locanda.
La moglie del locandiere, essendo stata rifiutata dal giovane figlio di una coppia, si vendica accusandolo di aver rubato una coppa d’argento e di aver pagato il pernottamento con monete false. Il ragazzo, riconosciuto colpevole, viene impiccato. I genitori continuano il viaggio e, dopo l’apparizione del Santo nella cattedrale, ritornati a Santo Domingo, ritrovano il ragazzo ancora vivo. Il giudice, ovviamente scettico, viene convinto dal resuscitare del gallo e della gallina arrosto che stava per mangiare. Riconosciuta l’innocenza del fanciullo e la perfidia della ostessa, costei viene condannata e arsa viva sul rogo.
Questo evento, miracoloso viene fatto rivivere per le vie e le piazze di Castello Tesino, il sabato precedente la festa di San Giacomo Apostolo, adattando la storia alla realtà del paese.
I personaggi principali della leggenda sono il notaio Donato Pelloso, a cui si deve l’edificazione della chiesa, la moglie donna Richa, anch’essa presente negli affreschi di S. Polo, ed un personaggio enigmatico, che compare pur esso nei dipinti e il cui nome, riportato sotto la figura, Iveç de Maciagòn, stranamente suona di origine provenzale.
I personaggi recitanti che animano da protagonisti la storia sono una quindicina. Inoltre vi è una massiccia partecipazione di compaesani: oltre un centinaio di persone tra soldati, pellegrini, popolani, anziani, giovani e bambini, tutti in costume medioevale. Le luci e i suoni, mentre nello snodarsi delle sceneattraverso il paese si fa notte, rendono più suggestive le scene e maggiore il coinvolgimento che termina in un falò liberatorio che punisce il male ed esalta l’innocenza e la giustizia.
Testo tratto da libro “La leggenda dell’impiccato. Sacra rappresentazione compostellana a Castello Tesino”, Giuseppe Patti Masi.