Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali del Presidente dell’Ecomuseo del Tesino, terra di viaggiatori, Lorenzo Gecele, del Presidente dell’Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai, Christian Martinello e del rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Pieve Tesino, Ilaria Nervo, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra enti, associazioni e comunità locali per la tutela delle api e la promozione di una cultura ambientale condivisa.
Saluti istituzionali del prof. Lorenzo Gecele in rappresentanza dell’ecomuseo del Tesino, terra di viaggiatori APS
Buongiorno a tutti,
a nome dell’Ecomuseo del Tesino, terra di viaggiatori, vi dò il benvenuto a questo convegno che abbiamo fortemente voluto e organizzato insieme al Centro Studi Alpino dell’Università della Tuscia di Viterbo ed alla Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai.
Il nostro Consiglio Direttivo, al quale invio un caloroso ringraziamento, in coerenza con le finalità statutarie, ha ritenuto importante promuovere un’iniziativa capace di valorizzare le relazioni tra ambiente naturale e ambiente antropizzato, ponendo al centro il paesaggio e le comunità dei nostri territori – Castello Tesino, Cinte Tesino e Pieve Tesino – in un’ottica di sviluppo locale che integri cultura, ricerca, innovazione, sostenibilità ambientale ed economia. In tale prospettiva, il tema scelto per il convegno di oggi – “Api, Biodiversità, Paesaggio e Comunità: una cultura da custodire e tramandare” – non è solo un argomento scientifico di grande attualità, ma anche una metafora della cooperazione e dell’equilibrio che lega gli esseri viventi tra loro e con l’ambiente.
Gli interventi in programma offriranno un quadro articolato: dal ruolo degli impollinatori nella biodiversità alle testimonianze della cultura contadina, dalle problematiche che affrontano i giovani apicoltori fino al confronto diretto nella tavola rotonda pomeridiana, che darà voce ad apicoltori e comunità.
Prima di terminare questo mio breve intervento, desidero ringraziare ancora una volta il Centro Studi Alpino e l’Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai (APIVAL) non solo per aver co-organizzato l’evento, ma anche per aver condiviso i loro saperi e le loro esperienze. Un caloroso grazie anche ai relatori che hanno accolto il nostro invito e ultimo ma non ultimo alle istituzioni locali che hanno dato il loro patrocinio, riconoscendo il valore di questo momento di riflessione e di dialogo.
Invito ora il professor Riccardo Massantini, presidente del CSALP, a moderare i lavori del convegno che si svolgeranno durante l’intera mattinata.
Grazie e buon proseguimento.
Saluti istituzionali del Sig. Christian Martinello in rappresentanza dell’Associazione Apicoltori Valsugana e Lagorai
Signore e Signori,
è un onore per me rappresentare APIVAL, l’associazione degli apicoltori Valsugana Lagorai, in questo convegno dedicato alle api e a tutte le sue relative problematiche.
Un ringraziamento sincero va al Centro Studi Alpino e all’Ecomuseo del Tesino terra di viaggiatori che con il loro impegno uniscono scienza, cultura e territorio, creando occasioni preziose di incontro proprio come quella di oggi, da subito ci hanno accolti con entusiasmo e siamo lieti di essere qui oggi.
Consentitemi di dire due parole sulla Associazione che ho l’onore di presiedere.
APIVAL nasce nel 2009 da un’ idea di alcune persone lungimiranti, formare un gruppo con al centro le api. La passione e l’interesse per questo insetto come motore dello stare assieme, la stessa passione ha permesso nel tempo di raggiungere il numero di 500 soci paganti, risultato inaspettatto ma significativo. In questi anni si è dato voce agli apicoltori, professionisti e hobbisti, offrendo formazione, sostegno e innovazione. Crediamo che l’apicoltura non sia solo produzione di miele, ma anche custodia del paesaggio e della biodiversità, parole queste che ritroviamo proprio nel titolo di questo convegno.
Le nostre attività principali riguardano:
– Formazione: corsi per principianti, assistenza tecnica e giornate in apiario per diffondere buone pratiche e conoscenze aggiornate.
– Collaborazione con la ricerca: progetti sulle api, patogeni e monitoraggi sull’ impatto dei pesticidi.
– Tutela delle produzioni locali: valorizzando e tutelando la qualità dei nostri mieli e altri prodotti dell’alveare.
– Sensibilizzazione: attività nelle scuole ed eventi pubblici per accrescere la consapevolezza delle persone sul ruolo ecosistemico fondamentale delle api.
Gli apicoltori oggi affrontano grandi difficoltà: cambiamenti climatici, parassiti, uso di fitofarmaci e perdita di biodiversità.
La risposta può venire solo da un lavoro condiviso: apicoltori, scienza, istituzioni e cittadini. Le api, come bioindicatori, ci ricordano che la loro salute è anche la nostra.
Per il futuro ci poniamo molti obiettivi, ma uno di questi mi sta particolarmente a cuore: favorire il ricambio generazionale fra gli apicoltori, per dare ai giovani la possibilità di raccogliere un’eredità secolare, reinterpretandola con nuovi strumenti, così che l’apicoltura resti parte viva della nostra identità territoriale. All’interno del consiglio direttivo di Apival ho trovato persone capaci di dare fiducia e credere nel ricambio generazionale, lasciando fare, senza alcuna gelosia dell’associazione stessa.
In conclusione vorrei dire che l’apicoltura seppur considerata dai più un settore marginale è in realtà parte di un ecosistema che riguarda ambiente, alimentazione e cultura. L’ape è un simbolo di purezza, operosità e valore.
Noi di APIVAL vogliamo contribuire con passione e competenza, convinti che solo attraverso la collaborazione potremo garantire un futuro alle api e al nostro territorio.
Grazie per la vostra attenzione
Buon proseguimento a tutti.
Saluti istituzionali della Dott.ssa Ilaria Nervo in rappresentanza del Comune di Pieve Tesino
Autorità, relatori, rappresentanti delle istituzioni, apicoltori, signore e signori gentilmente intervenuti,
a nome dell’Amministrazione comunale di Pieve Tesino vi dò il più caloroso benvenuto in questa giornata di confronto e di studio. Un ringraziamento speciale va all’Università della Tuscia, al Centro Studi Alpino, all’Ecomuseo del Tesino, alla Associazione Apicoltori Valsugana Lagorai e a tutte le realtà che hanno reso possibile l’organizzazione di questo convegno, compreso, ovviamente, la Fondazione Edmu Mach, oggi presente con 2 suoi validissimi ricercatori, oltre al direttore del Centro Trasferimento Tecnologico Dott. Maurizio Bottura.
Un grazie sincero anche a tutti gli altri relatori, che hanno accettato l’invito a condividere le loro competenze, e naturalmente a voi partecipanti, che con la vostra presenza testimoniate quanto il tema di oggi sia sentito e importante.
Il titolo scelto – “Api, biodiversità, paesaggio e comunità: una cultura da custodire e tramandare” – ci richiama a una responsabilità duplice: custodire e tramandare. Custodire ciò che abbiamo ricevuto dalla natura e dalle generazioni che ci hanno preceduto, e tramandare alle nuove generazioni un patrimonio di saperi, di paesaggi e di biodiversità che è parte integrante della nostra identità.
Pieve Tesino, e più in generale il nostro altopiano, è terra di storia, cultura e tradizione. È anche terra di comunità resilienti, capaci di resistere alle difficoltà e di reinventarsi. Parlare qui di api e biodiversità significa intrecciare scienza, ambiente e identità culturale.
Per noi amministratori locali, questi temi non sono secondari. Sono parte della politica quotidiana, perché riguardano direttamente la salute pubblica, la qualità della vita e anche lo sviluppo economico del territorio.
La tutela degli insetti impollinatori e della biodiversità è infatti strettamente collegata al futuro dell’agricoltura, alla salvaguardia dei boschi, alla gestione delle risorse idriche e alla valorizzazione turistica dei nostri paesaggi.
In questo senso, il nostro impegno politico è chiaro: favorire politiche di sostenibilità, promuovere filiere corte e produzioni locali di qualità, sostenere gli apicoltori e gli agricoltori che ogni giorno, con il loro lavoro, custodiscono il territorio. Significa anche collaborare con le istituzioni scientifiche e con le associazioni, perché solo l’integrazione tra ricerca, innovazione e saperi tradizionali può darci risposte durature.
Le api sono molto più di semplici produttrici di miele: sono sentinelle dell’ambiente. La loro presenza o la loro sofferenza ci dicono immediatamente se un ecosistema è in equilibrio o in difficoltà. Gli studi ci ricordano che oltre il 70% delle colture alimentari dipende, in parte, dall’impollinazione degli insetti. Senza di loro, la biodiversità si riduce, la sicurezza alimentare vacilla e la qualità stessa del paesaggio si impoverisce. Ma noi non vogliamo tutto questo, al contrario lavoriamo per garantire equilibrio e biodiversità.
Il Tesino, con la sua varietà di ambienti naturali, dai prati di montagna ai boschi, è un laboratorio a cielo aperto dove possiamo osservare queste dinamiche e sperimentare soluzioni innovative. Non dobbiamo dimenticare che la montagna, se ben gestita, è una risorsa preziosa non solo per chi ci vive, ma per l’intera società: produce acqua pulita, aria di qualità, paesaggi che attraggono turismo e cultura.
Accanto alla scienza, e qui desidero ringraziare ancora una volta il Centro Studi Alpino, che ha curato la parte scientifica del Convegno, c’è un altro elemento fondamentale: la cultura. Il legame tra comunità e natura è parte della nostra identità. I nostri nonni conoscevano bene l’importanza delle api e sapevano leggere i segnali della natura. Oggi, grazie alla ricerca, possiamo integrare quel sapere antico con strumenti moderni: monitoraggi, innovazioni tecnologiche, reti di collaborazione tra territori e molte altre cose che sicuramente oggi ci diranno i ricercatori che studiano queste tematiche.
Ma c’è un messaggio che non dobbiamo dimenticare: la biodiversità non si protegge solo con leggi e regolamenti, si protegge soprattutto con la partecipazione delle comunità. Educare i cittadini, i bambini, i giovani a rispettare e a valorizzare la natura è la più grande garanzia di futuro. Quando si parla di educare i bambini, ancora una volta l’Amministrazione comunale riconosce la valenza degli insegnamenti che il Centro Studi Alpino sta portando avanti insieme alle maestre della scuola A. De Gasperi, con progetti e attività che aiutano i più piccoli a crescere nel rispetto e nell’amore per l’ambiente.
Il convegno di oggi non è solo un momento di ascolto. È un’occasione per costruire insieme una visione di lungo periodo. Come amministrazione, siamo pronti a raccogliere gli stimoli che emergeranno e a tradurli in azioni concrete.
In questa prospettiva, vogliamo che Pieve Tesino continui a essere un luogo di incontro tra saperi, un laboratorio di buone pratiche, un territorio che non si limita a conservare il passato, ma che guarda al futuro con responsabilità e coraggio.
In chiusura, desidero ribadire che la tutela delle api, della biodiversità e del paesaggio non è una battaglia di pochi specialisti, ma una responsabilità collettiva. Ognuno di noi può contribuire, nelle scelte quotidiane come nelle decisioni politiche.
Con questo spirito, dichiaro ufficialmente aperti i lavori del convegno e auguro a tutti voi una giornata ricca di stimoli, idee e prospettive condivise.
Grazie a tutti voi e buon lavoro.