LE RELAZIONI

Le relazioni degli studiosi intervenuti hanno offerto un approfondimento di grande valore sui diversi aspetti dell’apicoltura, dalla tutela della biodiversità alla sostenibilità ambientale, fino alle più recenti esperienze di ricerca e divulgazione. I relatori, esperti di alto livello, hanno condiviso conoscenze, buone pratiche e prospettive utili a promuovere una sempre maggiore consapevolezza sul ruolo fondamentale delle api per l’ambiente e per la vita dell’uomo.

Relazione Nicolò Di Sora (UNITUS)

Nicolò Di Sora ha presentato la relazione dal titolo “Piante e insetti, alleati nell’evoluzione della vita sulla Terra”. Il suo intervento ha esplorato la straordinaria relazione tra piante e impollinatori, analizzando i meccanismi biologici, evolutivi e ambientali che sostengono la biodiversità.

Attraverso un linguaggio chiaro e immagini efficaci, Di Sora ha descritto il ruolo fondamentale dell’impollinazione, evidenziando come gli insetti – e in particolare le api – rappresentino un pilastro dell’equilibrio ecologico e della produzione alimentare. Ha illustrato le diverse modalità di impollinazione e le strategie evolutive che hanno portato alla co-evoluzione tra piante e insetti, sottolineando la varietà di adattamenti morfologici e comportamentali sviluppati dagli apoidei.

Il relatore ha poi mostrato come l’ape mellifera, oltre alla sua importanza ecologica, sia anche un prezioso indicatore ambientale: le analisi metagenomiche del miele permettono infatti di individuare tracce di DNA utili per il monitoraggio degli ecosistemi. 

Un intervento coinvolgente e ricco di contenuti scientifici che ha offerto una visione ampia e appassionata del legame tra api, piante e ambiente, ricordando come la loro tutela rappresenti una priorità per il futuro del pianeta.

PIANTE E INSETTI, ALLEATI NELL’EVOLUZIONE DELLA VITA SULLA TERRA – Nicolò Di Sora (UNITUS)

Relazione Paolo Fontana (Fondazione E. Mach)

La relazione di Paolo Fontana, dal titolo “Il ruolo degli impollinatori e cosa li minaccia”, ha offerto una visione ampia e documentata sull’importanza ecologica e agricola degli insetti impollinatori, in particolare delle api, e sulle molteplici minacce che ne mettono a rischio la sopravvivenza.

Fontana ha evidenziato come il termine “api” non si riferisca solo all’ape da miele (Apis mellifera), ma a un vasto gruppo di oltre 20.000 specie presenti nel mondo, più di 1.000 delle quali in Italia. Ha illustrato i meccanismi di impollinazione e la straordinaria efficienza dell’ape mellifera, capace di visitare miliardi di fiori in una stagione, garantendo la riproduzione di gran parte delle piante e la produzione di alimenti fondamentali per l’uomo.

L’intervento ha analizzato le principali cause del declino degli impollinatori: l’uso di pesticidi, i cambiamenti climatici, le modificazioni del paesaggio agricolo, le malattie e l’impoverimento genetico. Particolare rilievo è stato dato alla tutela delle sottospecie locali di Apis mellifera e al valore del monitoraggio ambientale tramite le api, strumenti essenziali per la conservazione della biodiversità.

Fontana ha concluso richiamando la responsabilità collettiva nella salvaguardia degli impollinatori, fondamentali per la vita sul pianeta e per l’equilibrio degli ecosistemi, invitando a una gestione sostenibile e consapevole dell’ambiente e dell’apicoltura.

Una relazione molto ricca di spunti tecnici, di nozioni e preziose conclusioni, derivante da una lunga e consolidata esperienza di ricercatore, di scienziato nonché profondo conoscitore del mondo delle api.

IL RUOLO DEGLI IMPOLLINATORI E COSA LI MINACCIA – Paolo Fontana (Fondazione E. Mach)

Relazione Livia Zanotelli (Fondazione E. Mach)

La relazione di Livia Zanotelli, del Centro Trasferimento Tecnologico, dal titolo “La società delle api”, ha offerto un approfondimento scientifico e divulgativo sulla complessa organizzazione sociale dell’ape mellifera, simbolo di cooperazione e biodiversità.

L’intervento ha illustrato le caratteristiche dell’eusocialità, che distinguono le api da altri insetti: la suddivisione del lavoro in caste (regina, fuchi e operaie), la sovrapposizione delle generazioni e la cooperazione nell’allevamento della prole. Attraverso immagini e spiegazioni chiare, la relatrice ha descritto lo sviluppo delle api, la morfologia, la determinazione del sesso e il ruolo della dieta nello sviluppo della regina e delle operaie.

Particolare attenzione è stata dedicata alla complessità dei compiti delle api operaie, che nel corso della loro vita passano da mansioni interne all’alveare a quelle di bottinatrici, dimostrando una perfetta organizzazione funzionale. Zanotelli ha approfondito anche il linguaggio delle api, reso celebre dagli studi di Karl von Frisch, illustrando le danze di comunicazione e il ruolo dei feromoni nella coesione del gruppo.

La relazione si è conclusa con una riflessione sul concetto di superorganismo, che vede l’alveare come un unico organismo collettivo, e sull’altruismo delle api, esempio straordinario di cooperazione evolutiva. 

Un intervento di grande valore scientifico e culturale, capace di mostrare come la società delle api rappresenti un modello di equilibrio, efficienza e armonia con la natura.

LA SOCIETA’ DELLE API – Livia Zanotelli (Fondazione E. Mach)

Relazione Rosalia Mantegazza (Centro Studi Alpino di Pieve Tesino)

La relazione di Rosalia Mantegazza, dal titolo “Api, pronubi e flora in Tesino”, ha offerto un viaggio appassionato e scientificamente rigoroso nel mondo delle relazioni tra fiori e impollinatori, sottolineando l’importanza di queste alleanze per la biodiversità del territorio tesino.

Attraverso numerosi esempi botanici e zoologici, Mantegazza ha illustrato le strategie evolutive che le piante hanno sviluppato per favorire un’efficace impollinazione: dai meccanismi di rilascio e deposizione del polline, fino ai sofisticati sistemi per evitare l’autoimpollinazione. Particolare attenzione è stata dedicata ai principali gruppi di pronubi presenti in Tesino – imenotteri, lepidotteri, ditteri e coleotteri – evidenziando le loro diverse caratteristiche morfologiche e comportamentali.

Un ampio spazio è stato riservato alle orchidee spontanee del Tesino e del Lagorai, straordinari esempi di mimetismo e inganno evolutivo, capaci di attrarre gli impollinatori attraverso forme, colori e profumi ingannevoli. La relatrice ha infine ricordato alcune delicate simbiosi tra piante e insetti, come quella tra Gentiana e le farfalle del genere Phengaris, simbolo della fragilità e della complessità degli equilibri naturali.

Una bellissima e molto ricca relazione di grande valore tecnico, che ha saputo coniugare conoscenza e attenzione per la tutela della biodiversità locale, raccontata con naturalezza da una grandissima appassionata con esperienza ultra trentennale di insegnamento e divulgazione scientifica.

API, PRNUBI E FLORA DEL TESINO – Rosalia Mantegazza (Centro Studi Alpino di Pieve Tesino)

Relazione Franco Gioppi (Ecomuseo del Tesino, terra di viaggiatori APS)

La relazione di Franco Gioppi, “Cultura contadina e api in Valsugana e Tesino”, ha tracciato un viaggio storico e culturale sull’apicoltura nel territorio valsuganotto e tesino, mostrando come questa pratica sia da sempre espressione di tradizione, conoscenza empirica e vita comunitaria.

Gioppi ha richiamato le più antiche testimonianze sull’uso della cera d’api al Riparo Dalmeri e, attraverso un percorso documentato, ha illustrato l’evoluzione dell’apicoltura dal Cinquecento, quando miele e cera erano già presenti nella medicina popolare, fino all’Ottocento con le prime pratiche razionali.

Centrale è la figura del cav. Pietro Carraro “Ava”, maestro apicoltore e innovatore, che contribuì alla diffusione delle arnie moderne e alla rinascita dell’apicoltura locale, testimoniando la profonda connessione tra uomo, api e territorio.
La relazione si è arricchita di curiosità e aneddoti, come le antiche ricette che impiegavano il miele per usi terapeutici, le cronache conventuali che testimoniano la presenza di apiari e le prime osservazioni scientifiche locali sul comportamento dei fuchi. Concludendo, Gioppi ha evidenziato come la figura dell’apicoltore sia da sempre emblema di equilibrio con la natura e di trasmissione di saperi, unendo rigore, pazienza e profondo rispetto per la vita delle api.

Una relazione densa di cultura e di memoria, che ha saputo valorizzare molto bene l’eredità contadina e umana del territorio del Tesino, trasformando la storia dell’apicoltura in un racconto di identità collettiva e di armonia tra uomo e natura

CULTURA CONTADINA E API IN VALSUGANA E TESINO – Franco Gioppi (Ecomuseo del Tesino, terra di viaggiatori APS)

Relazione Romano Nesler (Associazione Apicoltori Valsugana e Lagorai)

La relazione di Romano Nesler, dal titolo “Diventare apicoltori”, ha affrontato con chiarezza e competenza le principali problematiche che il neo apicoltore si trova ad affrontare, ponendo l’accento su tre aspetti fondamentali: le questioni tecniche dell’apicoltura, l’acquisizione delle competenze necessarie e il rispetto delle normative nazionali e provinciali.

Attraverso esempi concreti e dati scientifici, Nesler ha evidenziato l’importanza della scelta del sito per l’apiario, con particolare attenzione alla qualità ambientale e alla contaminazione dei prodotti dell’alveare. I risultati dei biomonitoraggi condotti in Valsugana hanno mostrato come i pollini delle aree di fondovalle risultino spesso contaminati da fitofarmaci, a differenza delle zone di montagna o di pascolo, più adatte a una produzione pulita e sostenibile.

L’intervento ha poi approfondito le norme di legge e i comportamenti di buon senso che regolano il posizionamento degli apiari, oltre alle dinamiche di comunicazione delle api, modello di cooperazione efficiente e disinteressata. In chiusura, Nesler ha riflettuto sugli effetti della globalizzazione e sulla diffusione di patologie come la varroasi, sottolineando la necessità di una formazione continua, del tutoraggio e del corretto inserimento in anagrafe apistica per garantire qualità, sicurezza e responsabilità nell’attività apistica.

Una relazione ricca di contenuti tecnici e di riflessioni etiche, che ha offerto una visione completa dell’apicoltura come pratica scientifica, culturale e ambientale.

PROBLEMATICHE CHE DEVE AFFRONTARE IL NEO APICOLTORE E RISPETTO DELLE NORMATIVE – Romano Nesler (Associaizone Apicoltori Valsugana e Lagorai)

A contorno del convegno una fruttuosissima tavola rotonda tenutasi nel pomeriggio per dare voce agli apicoltori e alla comunità a difesa delle api e della natura. Tra i tanti interventi quello dell’apicoltore Maurizio Tessaro che ha voluto condividere la sua personale esperienza.

L’APICOLTURA DI PIEVE TESINO – Maurizio Tessaro (Apicoltore tesino)