L’altopiano del Tesino è una magnifica conca tra gli 800 e 900 metri di quota ubicata sulla sinistra idrografica della Valsugana nella zona orientale del Trentino, attraversata dall’antica via Claudia Augusta Altinate, nella quale sorgono i tre paesi di Castello, Cinte e Pieve e deve la sua bellezza alla molteplicità di ambienti che lo circondano, dal verde dei prati e degli estesi boschi agli aspri rilevi dei monti.
Questo lo rende una meta ideale per le famiglie che cercano pace, tranquillità e facili passeggiate, per chi ha interessi storici legati soprattutto agli eventi della prima guerra mondiale o culturali con la visita ai suoi musei e chiese, per chi desidera compiere anche impegnative escursioni, o per gli amanti della natura alla scoperta di interessanti itinerari geologico-naturalistici.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il territorio del Tesino è caratterizzato dalla presenza di due differenti domini, quello granitico più aspro e scosceso del gruppo di Cima D’Asta (Cimone 2847 m) e quello calcareo con pendii più dolci e che individuano una spiccata disomogeneità geologica e morfologica che si rispecchia nel paesaggio e nelle sue forme, risultato di avvenimenti iniziati circa 300 milioni di anni fa. Così, mentre nella zona granitica sono frequenti piccoli e idillici laghetti e corsi d’acqua, in quella calcarea sono diffuse le forme carsiche, doline, inghiottitoi ed oltre 50 grotte, alcune delle quali con sviluppo di centinaia di metri. Tra queste la “Grotta di Castel Tesino”, visitabile con guida e conosciuta per l’abbondanza, varietà e bellezza delle concrezioni che creano affascinanti forme; la “Grotta delle Pale Rosse, interdetta al normale turismo per la presenza dei numerosi reperti ossei di Ursus Speleaus; il “Colo”, visitabile con attenzione per la presenza di uno stretto cunicolo che mette in comunicazione l’antro superiore con la caverna inferiore.
Interessanti anche le zone umide, in particolare quella dei “Mughi” utilizzata nel passato per l’estrazione della torba, oggi riconosciuta come biotopo protetto per la particolare flora e fauna presente, visitabile su un percorso attrezzato con tabelle illustrative.
Infine le “Forre”, scavate dal torrente Grigno, splendidi esempi di erosione fluviale. Quella di Sorgazza è completamente percorribile per un facile sentiero con punti di osservazioni e belvederi che consentono un diretto contatto con questo particolare sito; quella di “Cinte”, conosciuta anche con il nome di Apocalypse Now, con uno sviluppo di oltre 3 Km ed un dislivello di 400 m è invece solo per esperti canyonisti. Tuttavia recentemente è stato attrezzato con corde fisse un percorso che raggiunge il “Ponte del Diavolo”, un masso incastrato tra le strette pareti rocciose della forra in quel punto larga solo qualche metro, 50 metri sotto il quale scorre impetuoso il torrente.
Le numerose passeggiate attorno ai paesi e tra i monti, in aree non ancora antropizzate, consentono di osservare numerose specie arboree e floreali ed incontrare elementi di fauna locale che continuano a vivere indisturbate, dai grandi ungulati, cervi, caprioli, camosci, a volpi e rapaci, quali falchi, poiane e aquile.